AI PILOTI LA SCELTA: PERSEVERARE O CAMBIARE?

Roma, 18 Aprile 2017

Il preaccordo siglato dai sindacati il giorno 14 Aprile 2017, riporta testualmente “LE PARTI SI IMPEGNANO A CONDIVIDERE UN ACCORDO COERENTE CON TALE VERBALE”. Nella stesura del contratto vero e proprio Alitalia chiederà di affrontare il resto delle richieste per il momento ancora non discusse.

Nessuna informativa o garanzia viene data sul resto del contendere oltre che sulle modalità di stesura.

 SCATTI DI ANZIANITÀ: già illegalmente bloccati da Alitalia dal 1 gennaio 2017. Un meccanismo che é L’UNICO a garantire un parziale recupero di potere d’acquisto dei salari, in particolare per i più giovani, cioè su chi già si vede mortificato da quasi dieci anni per una assoluta immobilità delle carriere (a parte il 25% di competenza aziendale dedicato ai “meritevoli” di “ignoti meriti”). Portarli a cadenza triennale, senza neanche dichiararne l’entità, è come giocare al superenalotto (primo scatto nel 2020 e di quanto ?).

TETTO DEL 25% ALL’INCREMENTO RETRIBUTIVO PER LE PROMOZIONI: non solo i Piloti vengo penalizzati in ogni voce del contratto, viene anche imposto un ulteriore limite agli aumenti (automatici) in caso di passaggio di qualifica.

TABELLE CITYLINER AI NEOASSUNTI: in un Fight Deck troveremo equipaggi con medesime mansioni e con trattamenti economici differenti. Dovevamo omologare il contratto Cityliner ad Alitalia, è avvenuto il contrario.

RIPOSI ANNUALI: passano da 120 a 108, quindi circa 5.000 € di ulteriore taglio economico medio annuo, sempreché si intenda attribuire anche un valore economico al “necessario” riposo ed alla perdita di qualità della vita.

SUPERAMENTO IVR: se la busta paga di molti piloti, in questi ultimi anni, non ha subìto un tracollo a causa del basso volato, il merito va principalmente ai meccanismi automatici previsti per compensare l’incapacità della Produzione a far volare gli aerei, lasciando per esempio campo libero alle compagnie low cost su tutti i voli “point to point” dai più importanti aeroporti italiani. Il taglio economico retributivo per molti piloti sarà solo per questo di circa il 15% medio l’anno.

PART-TIME: il personale che ha aderito ad un contratto di lavoro part-time, riducendo il numero di esuberi tra la categoria, viene addirittura punito, eliminando la riparametrazione oraria e non consentendo di rientrare a tempo pieno, se non nel 2018, ed a discrezione aziendale.

TAGLIO MEDIO DELLA RETRIBUZIONE DEL 25%: il taglio reale della retribuzione per molti colleghi sarà di circa il 25%: il solo taglio del 21,6% dell’IVO comporta un taglio medio dell’8% su tutto lo stipendio. Se sommiamo l’eliminazione dell’IVR e la riduzione dei riposi, il taglio economico rischia ulteriormente di aumentare. Se a questo sommiamo l’eliminazione delle legittime aspettative di carriera (lista di anzianità cancellata?) ed il tetto all’incremento retributivo per le promozioni il taglio aumenta ancora di più.

PROROGA SOD: un autentico dramma che si vuole aggravare, dato che ai 100 piloti dichiarati già oggi in esubero si sommeranno quelli che al termine della SOD nel 2018 scaturiranno dalla maggiore produttività regalata (leggasi ad esempio minor numero di riposi e quindi maggior numero di teste).

REFERENDUM: viene chiesto al personale di votare il pre-accordo del 14 aprile 2017, senza poter valutare una vera e propria stesura contrattuale, senza ricevere alcuna informativa, senza avere il tempo per convocare assemblee, senza sapere se le altre materie oggetto del confronto, non ancora affrontate, saranno anch’esse modificate dopo il referendum o meno o se rimarranno invariate.

PROMISCUITA’: il referendum su un accordo fumoso, indeterminato e confusionario, determina, pur nella unicità del contratto nazionale, una inaccettabile promiscuità a causa del voto che sembrerebbe aperto a tutte le categorie, senza suddivisione del voto stesso per categoria di appartenenza, ledendo chiaramente i più elementari principi di rappresentatività e di buon senso.

In questo folle scenario, le organizzazioni sindacali, confederali e professionali, mancano in quanto a comunicazione sulla reale portata delle riduzioni salariali e normative ed il management, come sempre, seppur responsabile, sembra venire escluso da ogni forma di “sacrificio”.

La fumosità dei comunicati sindacali non permette di definire, se non a seguito di congetture e speculazioni, quale sarà la stesura contrattuale definitiva dell’accordo. In questo clima viene scaricata la responsabilità sui lavoratori che sono oggettivamente nell’impossibilità di affrontare compiutamente il voto, nella massima consapevolezza di ciò che sarà “regola” e di ciò che sarà realmente “contratto”.

La NACA PILOTI AZ ha già dato ampio mandato ai suoi studi legali di studiare tutti gli aspetti di questa triste vicenda non tralasciando alcun aspetto. Tra questi, di certo stiamo analizzando la legittimità di questo anomalo referendum e delle sue anomale procedure basate su un accordo fumoso e generico il cui eventuale esito positivo costituirebbe una firma in bianco per il proseguo delle trattative.

 

UNA COSA E’ CERTA: SE CAMBI LE REGOLE E GLI ATTORI, CAMBIANO I RISULTATI,

DIVERSAMENTE, NEL 2018 CI TROVEREMO A DISCUTERE DI ULTERIORI TAGLI

E DI ULTERIORI SACRIFICI

 

 

Roma, 18 Aprile 2017                                                                           IL DIRETTIVO

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