COMUNICATO STAMPA: NON ESISTE UN PIANO ALITALIA

Il piano di rilancio di Alitalia sembra non esistere. L’unico punto fermo di tutta questa farsa durata mesi sembrerebbe solo questo. Siamo dinanzi all’ennesimo tentativo di cofinanziare Alitalia e tenerla a galla con gli stipendi dei dipendenti che, va ricordato, non sono azionisti di questa azienda, pur avendola finanziata con i propri stipendi solo due anni fa. Non c’è solo “da lavorare molto” sul piano Alitalia, parafrasando le dichiarazioni del Ministro Calenda, ma servono “veri investitori industriali europei da trovare, ed un piano serio, che sia realmente di rilancio, da cominciare finalmente a elaborare”. Il management, secondo quanto si apprende oggi, ha fatto l’esatto contrario rispetto a quanto richiesto dal Governo e da tutti gli esperti del settore. Se le intenzioni del CDA Alitalia, divulgate in queste ore, sono quelle apparse sulla stampa, appare chiaro come si stia chiudendo per sempre la lunga storia di Alitalia e si stia cercando solo di rendere il più possibile appetibile il vettore italiano per svenderlo al miglior offerente, nel totale disinteresse di tutti. I risultati del management Alitalia sono sotto gli occhi di tutti: fino a qualche settimana fa i conti erano in linea con le aspettative di pareggio di bilancio, oggi siamo dinanzi all’ennesimo fallimento che si cerca di scongiurare sulle spalle dei dipendenti. E’ rimasto inattuato anche il vecchio piano presentato due anni fa, che puntava sul lungo raggio, anch‘esso fatto precedere da una inutile due diligence durata mesi. Ci domandiamo quest’ultima a cosa sia servita, se non ci si è accorti neppure come il mercato europeo si confronti con le low cost e non con compagnie da “5 stelle”, senza parlare dei limiti allo sviluppo imposti da accordi capestro fino al 2022, a cui sembra nessuno interessi indagare accuratamente, chiedendone conto ai responsabili.

Una compagnia aerea crea business grazie agli aerei, non si capisce come si possa parlare di piano di rilancio se viene per l’ennesima volta ridotto il numero degli aerei invece che implementato. Non serve alcuna genialità per capire come si sia dinanzi all’ennesimo flop industriale cercando di far passare un ennesimo ridimensionamento di alitalia come addirittura un piano di rilancio. Ricordiamo oggi che Alitalia perde molto più di quanto perdesse l’Alitalia pubblica, la tanto contestata Alitalia Lai, nonostante i costi del passato. Oggi, sul versante del costo del lavoro, la compagnia è già molto appetibile, rispetto alla stragrande maggioranza delle compagnie aeree europee e mondiali. In pochi anni la compagnia aerea è passata da oltre 230 aerei a 120 aerei, ed oggi la si vorrebbe portare a 100 aerei. Ciò significherebbe la fine di Alitalia.

Per quanto riguarda i Piloti, la NACA PILOTI ALITALIA respinge totalmente qualsiasi ennesimo taglio alla forza lavoro e agli stipendi si voglia mettere in atto e si opporrà a tali ipotesi in tutte le forme e con tutti i mezzi, senza soluzione di continuità, fino al ristabilimento di regole e contratti rispettosi della dignità dei Piloti che, va ricordato, passa anche attraverso la valorizzazione economica e di carriera della grande professionalità che hanno sempre continuato a dimostrare in questi anni in Alitalia, continuando a trasportare in sicurezza i passeggeri, nonostante continue crisi aziendali e fallimenti, sopportando un elevato livello di stress che oggi raggiunge livelli preoccupanti, nel malcelato disinteresse alla Sicurezza del Volo degli Enti coinvolti e dei Governi avvicendatesi negli anni, che stanno erroneamente sottovalutando questo aspetto fondamentale.

          

Roma, 17 Marzo 2017

                                                    

                                                                                                                            IL DIRETTIVO

NACA Piloti Alitalia